Mancanze pendolari

Come siamo strani noi esseri umani, lo diceva anche Mia Martini:

Sai, la gente è strana
Prima si odia e poi si ama
Cambia idea improvvisamente

L’odi et amo vale sicuramente per le persone ma vale anche per le cose. Non vi capita mai? Stranamente sempre più spesso mi ritrovo ad avere nostalgia dei miei viaggi pendolari. Ho passato anni a sputare veleno sui treni, sulle cancellazioni, i ritardi, le attese interminabili al freddo, la folla e la puzza e chi più ne ha più ne metta e non vedevo l’ora di abbandonare quella vitaccia stressante… ma da quando non faccio più la vita da pendolare mi sembra di essere priva di un pezzo di vera vita!

Proprio ieri pensavo che “c’è un mondo là fuori” di cui mi sto dimenticando, fatto di persone che corrono a 1000 all’ora per arrivare in orario in ufficio, oppure ad un appuntamento, fatto di caffè ed aperitivi tra amici e colleghi, fatto di chiacchiere con estranei e amicizie nate per caso. Un mondo caotico, incasinato, di “passaggio” con cui non mi scontro più.

Mescolarsi tra la folla è una sensazione che mi manca. In un mondo dove la collettività soccombe all’individualità, dove “io” è più importante di “noi”, dove è tutto sempre “super, top, speciale”.

E invece a me manca l’invisibilità, sentirmi (perché tra l’altro è vero) una fra tante, con i suoi impegni della giornata e i piccoli obiettivi.

Mi manca leggere un libro in un vagone come fanno tanti e come tanti fare la fila al bar sotto alla stazione, magari con le amiche. Vivere una mattinata qualunque, una di quelle che non richiede una foto da postare su instagram. Una di quelle mattinate che mi facevano “bestemmiare” ma mi facevano sentire “qualcuno” in un mare di gente.

Una di quelle mattinate che non mi facevano sentire sola, come mi sento stamattina…

underground-775317_1920

 

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Pendolante ha detto:

    anche a me mancherebbe

    Piace a 1 persona

Lascia un commento